San Valentino, i libri di cucina della mia vita. Capitolo 4.
Ricette immorali, Manuel Vazquez Montalban.
San Valentino è una splendida occasione per parlare di uno dei libri di cucina più cari al mio cuore: Ricette immorali di Manuel Vasquez Montalban.
Ho avuto la fortuna e il privilegio di incontrare personalmente l’autore, Manuel Vazquez Montalban, in occasione di una degustazione di Slow food al Salone del Gusto di Torino, l’anno prima che egli morisse.
Montalban era un gourmet vero non un semplice ghiottone, era uno che
ci capiva, non si lasciava incantare dagli orpelli, andava dritto al cuore del piatto e sapeva leggerne l’architettura.
Ero molto emozionata e avevo fatto i salti mortali per accedere a quella blindatissima degustazione, proprio per poterlo incontrare.
Mi sono presentata come sua ammiratrice, senza mentire, in effetti avevo letto, tutto, proprio tutto quello che aveva scritto e pubblicato in italiano, compreso un saggio sul calcio in cui non ho capito niente e che francamente mi interessava meno di zero.
Quando l’ho avuto davanti, ho chiesto il permesso di toccarlo, si proprio così, di toccarlo.
Gli dissi “Adoro il suo lavoro, posso toccarla per favore?” Lui scoppiò a ridere, mi abbracciò e continuammo assieme la degustazione, lui fumava un antico toscano e io mangiucchiavo pesche di Leonforte.
Mi piaceva il suo stile, il suo modo spiccio di dire le cose difficili, la pennellata sicura con cui ci regalava la sua Barcellona.
Ho perfino trascorso una vacanza a Barcellona usando i suoi libri come guida turistica.
Volevo vedere cosa vedeva, mangiare dove mangiava, bere cosa beveva, scegliere, coi suoi consigli, le tapas migliori.
C’era, nelle sue storie, qualcosa che mi ricordava Salvador Dalì e il suo Teatro Museo poco lontano, a Figueres.
Fu una settimana indimenticabile.
Ricette immorali è solo casualmente un libro di ricette.
In effetti le ricette ci sono, io ne ho provate parecchie e funzionano, il suo baccalà al pil pil, per esempio, è indimenticabile, ti consiglio di provarlo, ma il motivo per cui San Valentino mi ha evocato questo libro è l’erotismo, quasi sfacciato, che lo pervade tutto.
Di certe frittelle di fiori di zucca dice ” …Occorre che la situazione coinvolga una persona dai capelli rossi, dalla psicologia complicata……Che si orni i lobi delle orecchie o i seni di fiori fritti in modo da costringere il partner a coglierli con la bocca e mangiarli delicatamente…”
I capitoli del libro hanno titoli ironici ed espliciti come ‘Fave, spalle e angolini nascosti‘ oppure ‘Leccarsi e rileccarsi‘.
E’ un libro ameno e raffinato, che ti stuzzicherà come non ti aspetti.
Un regalo perfetto per San Valentino, intrigante e molto, molto più afrodisiaco della solita scatola di cioccolatini.
Un libro capace di catturare l’attenzione di un/una partner un po’ distratto/a.
Un libro capace, soprattutto, di farti assaporare un aspetto di te che, forse,
hai tenuto nascosto per troppo tempo.
Short english translation:
Valentine’s Day.
The cookbooks of my life chapter 4
Recipes immoral, Manuel Vazquez Montalban.
Valentine’s Day is a wonderful opportunity to talk about one of the cookbooks dearest to my heart:
Immoral Recipes of Manuel Vazquez Montalban.
I was fortunate and privileged because I personally met the author, Manuel Vazquez Montalban, at a tasting of Slow food at the Salone del Gusto in Turin, the year before he died.
Montalban was a true gourmet, not just a glutton, he was really expert, it was impossible enchant him by trappings, he went straight to the heart of the plate and knew how to read its architecture.
I was very excited and I had to jump through hoops to access to that tasting, with the precise purpose to meet him.
I introduced myself as a fan of his, without lying, in fact I had read almost everything he had written and published in Italian, including an essay on football which I did not understand and which frankly interested me less than zero.
When I finally was in front of him, I asked the permission to touch him, I am not kidding, I asked to touch him. I told him “I love your work, can I touch you, please?” He laughed, hugged me and we continued with the tasting together, he was smoking an ancient Tuscan cigar and I was eating peaches from Leonforte.
I liked his style, his offhand way of saying difficult things, the secure brushstroke which gave us his Barcelona.
I even spent a holiday in Barcelona using his books as a tour guide.
I wanted to see what he saw, eat where he ate, drink what he drank, choose, with his advice, the best tapas.
It was an unforgettable week.
Recipes immoral is just casually a recipe book.
In effect there are the recipes, I’ve tried several and they work, his cod al pil pil, for example, is unforgettable, you should try it, but the reason why the Valentine’s day has evoked this book to me, is the erotism, almost cheeky, that pervades everything.
About certain fried zucchini flowers, he says “… It is necessary that the situation involves a person with red hair, with a complicated psychology …… she should adorn her earlobes or her breasts of fried flowers so as to force the partner to pick them up with his mouth and eat them gently … ”
The chapters of the book have titles ironic and explicit as ‘Fave, shoulders and hidden corners’ or ‘Licking and licking’.
It is a pleasant and refined book, which will tease you how you do not expect. A perfect gift for Valentine’s day, fascinating and much more aphrodisiac than the usual box of chocolates.
A book capable to captures the attention of a partner a little inattentive.
But, above all, a book capable to make you enjoy an aspect of yourself that you might have hidden for too long.