Salvia fritta, vegan e senza glutine. Un tuffo nella memoria.

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La salvia del mio giardino

Ci sono, per tutti, sapori fortemente evocativi di momenti speciali, di persone care, di luoghi d’amore. Sicuramente è così anche per te.

Poche settimane fa un’amica assai cara mi ha invitata nella sua nuova casa e ha preparato per me la salvia fritta, condividendo i ricordi che quel sapore avrebbe fatto riaffiorare.

Da sola, a casa, ho cucinato salvia fritta per giorni di seguito, persa nella nostalgia, assaporando di nuovo anche le chiacchiere, le risate, le emozioni del tempo che fu.

Oggi si chiamano finger food, allora li chiamavamo stuzzichini, ma la consistenza croccante, il sapore intenso di salvia assolata non sono stati contaminati dall’anglicismo.
La salvia fritta è uno stuzzichino da perdere la testa, e tu ti meriti la ricetta!

Salvia fritta, vegan e senza glutine. Ingredienti e dosi per circa 25/30 foglie di salvia:

25/30 grandi foglie di salvia giovane;
100 g. di farina di ceci;
un cucchiaino di cremor di tartaro;
mezzo cucchiaino di sale fino;
pepe bianco appena macinato;
130/140 ml di birra gelata;
250 ml olio per friggere (semi di girasole, mais, arachidi oppure oliva leggero).

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Salvia fritta. Preparazione della pastella.

Setaccia la farina di ceci in una ciotola capace, incorpora sale, pepe e cremor di tartaro.

Diluisci con la birra gelata, mescolando con una piccola frusta, poco a poco, lentamente perchè farà schiuma.
Otterrai una pastella tipo quella delle crêpes, o un pochino più densa.
Falla riposare in frigorifero almeno per un’oretta, occorre che sia ben fredda quando la userai.
Troverai la tua consistenza preferita: più densa è più facile da friggere e non fa sbavature, più fluida darà alle foglie di salvia una croccantezza maggiore.

Tieni in evidenza la ricetta di questa pastella perchè dà un fritto leggerissimo e croccante, non solo per friggere salvia ma anche fiori di zucca o verdure varie.

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Salvia fritta senza glutine. Frittura nel wok

Scalda l’olio in un wok, dev’essere ben caldo.

Passa rapidamente le foglie di salvia nella pastella tenendole per il gambo, sgocciolale dall’eccesso di pastella e immergile subito nell’olio caldissimo.

Friggine poche alla volta, appena ben dorate girale con una pinza lunga o con due cucchiai, affinchè prendano colore anche dall’altra parte.

Elimina le eventuali sbavature dall’olio con un mestolo forato.

La salvia cuoce rapidamente, se necessario allontana un momento la padella dal fuoco tra una frittura e l’altra, per non far bruciare l’olio.

Appoggia le foglie di salvia dorate e croccanti su carta per fritti o carta da cucina.

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Asciuga la salvia fritta su carta da cucina prima di servirla

Trasferiscile su carta gialla e servile calde con vino bianco fresco o, come ho fatto io, con un gin tonic gelato, preparato con uno straordinario gin distillato in Toscana.

Non so pensare a un aperitivo più goloso!
Un modo delizioso per coccolare la mia nostalgia.

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Non so pensare ad un aperitivo più goloso!

Short english translation:

Fried sage, vegan and gluten-free, a dip in the memory

There are, for everyone, strongly evocative flavors of special moments, of beloved persons, of places of the heart. I am sure it is the same for you.

A few weeks ago a very dear friend of mine invited me to her new home and prepared fried sage leaves for me, sharing the memories that that special flavor would bring back to our minds.
Back home, all alone, I kept cooking fried sage for days, lost in nostalgia, savoring again voices, laughs, emotions of the past.

Nowadays we could call it finger food, at that time we used to call them stuzzichini, but the crunchy texture, the intense taste of sunny sage are the same.
It’s a fantastic snack and you deserve the recipe!

Fried sage, vegan and gluten-free. Serves for about 25/30 sage leaves:

25/30 large young sage leaves;
100 g. chickpea flour;
a teaspoon of cream of tartar;
half a teaspoon of fine salt;
freshly ground white pepper;
130/140 ml of chilled beer;
250 ml oil for frying (sunflower seeds, corn, peanuts or light olive).

Sift the chickpea flour into a large bowl, add salt, pepper and cream of tartar.

Dilute with chilled beer, stirring with a small whisk, little by little and carefully because it will foam.
You’ll get a batter like the one for crêpes, or a little more dense.
Let it rest in the refrigerator for at least an hour, it must be very cold when you use it.
You will find your favorite consistency: the denser is easier to fry and it does not smudge, more liquid will give the sage leaves a greater crispness.

Keep in mind the recipe of this batter because it gives a very light and crispy fry, not only for frying sage but also pumpkin flowers or various vegetables.

Heat the oil in a wok, it must be hot.

Quickly pass the sage leaves into the batter holding them by the stem, drain them from the excess batter and immediately dip them in the very hot oil.

Fry a few at a time, as soon as they are well browned, flip them with long tongs or with two spoons, so that they also take color on the other side.

Remove any batter drops from the oil with a slotted spoon.

The sage cooks quickly, if necessary remove the pan from the heat for a moment while preparing new leaves, so as not to burn the oil.

Place the golden and crunchy sage leaves on frying paper or kitchen paper.

Transfer the sage leaves on the serving tray and serve them hot with fresh white wine or, as I did, with a chilled gin and tonic.

I can’t think of a more delicious appetizer!
A nice way to cuddle nostalgia.


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