Glutine. Il diario alimentare, strumento prezioso per l’osservazione di sé.
I sintomi dell’intolleranza al glutine sono subdoli e difficilmente riconoscibili.
A volte il campanello di allarme si presenta sotto forma di insoliti sbalzi di umore, una tendenza alla depressione oppure emicranie frequenti.

Altre volte lo stato di disagio nasce da una pancia gonfia e rumorosa, con problemi intestinali,
a volte diarrea, altre volte stipsi.
La testa è spesso pesante e annebbiata dopo i pasti, con anche una sensazione di stanchezza e sonnolenza.
Sulla parte posteriore delle braccia può capitare di osservare come pori rialzati, tipo pelle d’oca.
Si chiama cheratosi pilare ed è dovuta a carenza di acidi grassi e a mancanza di vitamina A.
Queste carenze sono tipiche di un organismo che ha problemi ad assorbire correttamente il glutine.
In alcuni casi si hanno capogiri, o vere e proprie vertigini, l’equilibrio sembra instabile.
Se le articolazioni sono irrigidite, dolenti e cigolanti, può non trattarsi di reumatismi ma di una cattiva interazione con il glutine.
Uno stato di affaticamento generale, non occasionale ma prolungato, fino a poter essere definito cronico,
è chiaro segnale che qualcosa non va ed è una buona idea cercare di saperne di più.
Alcuni studi rilevano che la tiroidite di Hashimoto, ma anche l’ artrite reumatoide, la colite ulcerosa, la psoriasi, sono concause di una qualche problematica legata al malassorbimento del glutine.
Nell’età adulta, perfino alcuni squilibri ormonali e addirittura la difficoltà ad avere figli senza che vi sia
una causa fisiologica accertata, possono essere legati ad una qualche reazione anomala dell’organismo all’assunzione della proteina/tossina che chiamiamo glutine.
Certo non è il caso di allarmarsi per un occasionale mal di pancia, o per una cefalea, ma se lo stato generale crea preoccupazioni e perdura nel tempo è consigliabile osservare cosa accade e cercarne le cause.
Credo fermamente che il cibo sia la nostra malattia così come la nostra medicina, pertanto il mio suggerimento è quello di iniziare con una presa di coscienza obbiettiva e spassionata delle nostre abitudini alimentari.

A mio parere, il primo strumento di osservazione è un diario alimentare. Uno strumento a costo zero,
ma non per questo meno prezioso, richiede solo una discreta dose di pazienza.
Perché sia efficace occorre appuntare ogni giorno, con precisione certosina, tutto quello che l’organismo ingerisce nelle 24 ore, compresi i bocconcini inconsapevoli, le marachelle a merenda, insomma tutto,
proprio tutto.
Occorre anche prendere nota dello stato generale, dell’umore, dei sintomi, del mal di pancia alle cinque dopo la merenda, della cefalea al risveglio dopo la pizza della sera prima, della pancia gonfia e rumorosa, come piena di gatti miagolanti, dopo un pasto di frutta.
Troppo spesso ci si rivolge al medico con le idee confuse, soprattutto quando sono i bambini a presentare sintomi che preoccupano.
L’osservazione di sé, e dei propri figli, è il primo passo verso una reale presa di responsabilità del proprio benessere.

Siamo abituati ormai da troppo tempo ad affidare totalmente, a volte ciecamente, la responsabilità della nostra salute a medici e farmacisti, occorre interagire con loro.
Per cominciare forniamo loro buone informazioni e usiamo il nostro innato buon senso!
Fonti
www.medicina360.com
www.farmacoecura.it
www.greenme.it
Short english translation:
Gluten. The food diary, valuable tool.
Symptoms of gluten sensitivity and gluten intolerance are subtle and hardly recognizable.
Sometimes the alarm bell is in the form of unusual mood swings, a tendency to depression or frequent headaches.
Other times the state of uneasiness arises from a swollen and noisy belly, with intestinal problems, sometimes diarrhea, sometimes constipation.
The head is often heavy and clouded after meals, also with a feeling of tiredness and sleepiness.
On the back of the arms you could observe like raised pores, similar to goosebumps.
It is called keratosis pilaris and is due to deficiency of fatty acids and to lack of vitamin A.
These shortcomings are typical of an organism with problems to properly absorb gluten.
In some cases there are dizziness, vertigo, the equilibrium seems to be unstable.
If your joints are stiff, painful and creaky, it could not be rheumatism but a bad interaction with gluten.
A state of general fatigue, not occasional but so longlasting to be considered chronic, means that something is wrong and it is a good idea learn more about.
Some studies show that Hashimoto’s thyroiditis, but also
rheumatoid arthritis, ulcerative colitis, psoriasis, can be contributory causes of problems related to malabsorption of gluten.
In adulthood, even some hormonal imbalances and even the difficulty
to have children without a physiological ascertained cause, might be related to some abnormal reaction of the organism to the assumption of the protein/toxin called gluten.
Certainly an occasional tummy ache, or a headache, are not cause for alarm but, if the general state of discomfort persists over time is recommended to observe what happens and check for the cause.
I firmly believe that food is our disease as well as our medicine, therefore my suggestion is to start with an objective and dispassionate awareness of our eating habits.
In my opinion, the first observation instrument is a food diary. It is a zero cost instrument, but no less valuable, it only requires a good dose of patience.
To be effective for a diagnosis, it is necessary to write down every day, for at least one month, with painstaking precision, all the food that the body ingests in the 24 hours, including unaware nibbles, thoughlessy snacks, everything, absolutely everything.
It is extremely important also take note of the general state, mood, symptoms, any eventual stomach ache at five after tea time, the headache upon awakening after the pizza dinner the night before, swollen and noisy belly, like full of mewing cats, after a fruit meal.
Too often we go by the doctor with confused ideas, especially when they are children to experience symptoms that worry.
The observation of oneself, and of our kids, is the first step towards a real taking of responsibility for our own welfare.
We are used far too long, to completely entrust, even blindly sometimes, the responsibility of our health to doctors and pharmacists, we should interact with them.
The first step is to provide them with good informations and use our innate common sense!
Sources:
www.medicina360.com
www.farmacoecura.it
www.greenme.it