C’era una volta il frumento
Quando parlo con qualcuno e spiego che non mangio glutine perché sono intollerante e che il pane, la pasta e, in generale, le farine dei nostri giorni, fanno male, mi viene rivolta sempre la stessa obiezione
‘ Ma li abbiamo sempre mangiati…..I nostri genitori, i nostri nonni, i nonni dei nostri nonni hanno sempre mangiato pane e pasta. E’ la base della dieta mediterranea….’
Ho il cuore pesante perché devo spiegare che le cose sono cambiate, e che la colpa è dell’avidità dell’uomo.
Adesso senza dilungarmi, voglio raccontarti la storia del frumento.
C’era una volta il frumento, una graminacea che non aveva mai fatto male a nessuno, anzi dai suoi frutti ricchi di amido si poteva ricavare una buona farina per fare il pane o quello che all’epoca veniva usato come pane.
La leggenda dice che si cominciò a coltivare frumento circa nel 7.500 ac in quella che all’epoca veniva chiamata la ‘Mezzaluna fertile’ e che oggi sta tra Siria ed Iraq.
Il primo ad essere coltivato, fu il grano monococco (triticum monococcum) un grano con spighe piccolette e che conteneva pochissimo glutine. Conteneva però dei peptidi protettivi che, impedivano alla componente tossica del frumento, il glutine appunto, di nuocere agli organismi viventi.
Sembrava quasi che la natura stessa volesse salvaguardare l’uomo e gli altri organismi viventi dai danni del glutine.
Nel corso dei millenni, gli agricoltori non si sono più limitati, come accadeva nel 7.500 ac, a selezionare le piante più forti e produttive per farne sementi, hanno invece cominciato ad incrociare il monococco con altre erbe selvatiche ed hanno fatto questo molte altre volte nei secoli.
Non mi dilungo per non annoiare, ma sarò ben felice di inviare a chi me lo chiederà, l’elenco degli incroci di cui sono a conoscenza e altri dettagli.
Per semplicità, arrivo ai giorni nostri, e più precisamente al 1974. In questo periodo il frumento conosciuto, ancora oggi, come varietà ‘Cappelli’, dal nome del suo creatore, venne irradiato con raggi X.
Si ottenne così una ‘mutazione’ denominata ‘Creso’ proprio come il famoso re di Lidia celebre, addirittura proverbiale, per le sue enormi ricchezze.
Vorrei fare una considerazione amara, ma mi astengo perché sto raccontando una storia.
Il grano ‘Creso’ è di fusto più basso e robusto del grano originario, così il vento non può abbattere la pianta creando problemi per la mietitura.
Inoltre, il grano ‘Creso’ ha una alta concentrazione di glutine, (circa il 20%) e questo rende la farina che ne deriva assai più facile da lavorare per farne pasta o prodotti da forno.
Questo detto in parole povere, sto raccontando una storia in fondo no?
E’ così che, per produrre, più pasta e più pane, più velocemente e con meno spesa, il numero delle persone che soffre a causa di una intolleranza, o vera e propria allergia, al glutine, in Italia e nel mondo, sta aumentando in modo ormai incontrollabile.
Ai giorni nostri l’industria alimentare, annusato l’affare, ha messo in commercio numerosi tipi di farine deglutinate addizionate con gomme, conservanti e chissà cos’altro, a prezzi stellari.
Proprio in questi mesi si parla di sintetizzare un enzima, con cui trattare le farine, che potrebbe ‘mascherare’ il glutine all’organismo. Sempre detto in soldoni.
Ci si allontana sempre di più dalla Natura, e non credo che questa sia una buona cosa.
Mi dispiace davvero, ma non sono capace di dare un lieto fine a questa storia.
Non so nemmeno se sono capace di dare una fine a questa storia.
E poiché non vedo soluzioni, da parte mia, credo che continuerò ad astenermi dal mangiare pane e pasta, e tu?
Hai deciso cosa farai tu?
Short english translation:
Once upon a time, there was the wheat
When I speak with someone and explain that I do not eat gluten because I am intolerant and that the bread, the pasta and, in general, the flour of nowadays are bad for the health, I always receive the same objection
‘But we’ve always eaten bread and pasta….. Our parents, our grandparents, the grandparents of our grandparents have always eaten bread and pasta. They are ‘the basis of the Mediterranean diet ….’
My heart is heavy because I have to explain that things have changed and that this is because of the greed of the human being.
Now lightly and shortly, I want to tell you the history of wheat
Once upon a time, was the wheat, a grain that had never hurt anyone, on the contrary, its fruits, rich in starch, could be milled to get a good flour to make bread, or whatever was used as bread at that time.
The legend says that people began to cultivate wheat, around the 7,500 BC in what at the time was called the ‘Fertile Crescent’ and that is between the actual Syria and Iraq.
The first to be cultivated, was the einkorn wheat (Triticum monococcum) with small grain and which has very little gluten.
It contained, however, some protective peptides, useful to neutralize the toxic component of wheat, the gluten precisely,
which could damage living organisms.
It almost seemed that nature itself intended to protect humans and other living organisms from the damage of gluten.
At the beginning the farmers selected the stronger and more productive plants to make seed, but over the millennia, they begun to cross the einkorn with other herbs, and have done this many other times through the centuries.
I will not dwell not to annoy, but I’ll be happy to send, to those who are interested and require more details, the list of crossings as far as we know them.
For simplicity, arriving today, and more precisely to 1974. In this period the wheat known, even today, as variety ‘Cappelli’, by the name of its creator, was irradiated with X-rays
Was thus obtained a ‘mutation’ called ‘Croesus’ just like the king of Lidia famous, even legendary, for its huge riches.
I would like to make a sharp observation, but I do not because I’m just telling a story.
The wheat ‘Croesus’ has lower and more robust stem than the original, so the wind can not knock down the plant, creating problems for the harvest.
In addition, the grain ‘Croesus’ has a high concentration of gluten, (approximately 20%) and this makes its flour much easier to work to make pasta or baked goods.
This simply put, I’m telling a story afterall, right?
Therefore, to produce more bread and more pasta, faster and with less spending, the number of people who suffer due to an intolerance or real allergy to gluten, in Italy and in the world, it is increasing more and more.
Nowadays the food industry, sniffed the deal, put on sale several types of deglutinate flour added with gums, preservatives, and who knows what else, at very high prices.
Just recently I have heard about a project to synthesize an enzyme, which, which could ‘mask’ the gluten to the organism.
Always said in a nutshell.
The humanity is moving away more and more from nature, and I sincerely do not think this is good.
I’m really sorry, but I’m not able to give a happy ending to this story. I do not know if I can give any ending to this story.
As far as I am concerned, I believe that I will continue to abstain from eating bread and pasta, and you?
Have you decided what to do?