Melanzane nell'orto lillipuziano
Melanzane nell’orto lillipuziano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Melanzane sottolio per una dispensa naturalmente senza glutine.
Il micro orto, davvero lillipuziano, che coltivo con amore e fatica, quest’anno ha prodotto una quantità di melanzane.
Per la verità, quando ho comperato le piantine avevo chiesto una varietà diversa, quella rotondeggiante viola chiaro che è la mia prediletta, ma ho deciso di non sottilizzare e quindi, per preparare la mia dispensa senza glutine per l’inverno, mi sono cimentata nelle melanzane sottolio che sono una delle preparazioni migliori per questa varietà.
occorrente:

  • 2 kg.  melanzane del tipo lungo e scuro,
  • sale fino,
  • 2 l. vino da cucina,
  • 250 ml.    aceto di mele,
  • 2  spicchi di aglio,
  • peperoncino se piace,
  • alcuni grani di pepe,
  • origano di Sicilia,
  • qualche foglia di alloro,
  • olio extra vergine di oliva.

Non le preparavo da anni e non mi ricordavo bene come fare, ma ho ritrovato i vecchi appunti con le istruzioni supercollaudate.

Le melanzane vanno sbucciate e tagliate a fette, messe in una ciotola, non in un colapasta,  salate con sale fino, coperte con un piatto e un peso e lasciate a macerare nella loro acqua di vegetazione salata per tutta una notte.
Il mattino seguente si  scolano e si sciacquano, qui il colapasta è super utile, quindi si strizzano bene tra le mani poi ancora in un canovaccio robusto.

Si mette a bollire il vino con l’aceto, non occorre salare naturalmente,  e appena bolle ci si tuffano le melanzane,  poche alla volta, per un paio di minuti, si scolano con una mestola forata e si lasciano raffreddare nel colapasta sciacquato dall’acqua di vegetazione.

Qualcuno usa acqua e aceto, anziché vino e aceto, ma io ho imparato a fare le melanzane così da una  contadina di Pantelleria,  lei mi ripeteva sempre che l’acqua fa la muffa oppure fa arrugginire.
Infatti l’ho sempre vista bere solo vino ed è campata fino a centodue anni.

Una volta freddate, le melanzane si strizzano ancora tra le mani e si distendono su piatti o vassoi coperti con carta da cucina: L’ideale è lasciarle una giornata all’aria ventilata, a mezz’ombra girandole ogni tanto, il sole pieno è troppo forte e le seccherebbe.

melanzane sott'olio 9

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto si mettono nei barattoli  aggiungendo qua e là pezzettini di aglio, grani di pepe, pezzettini di peperoncino e  pizzichi di origano buono e si copre con buon olio extra vergine di oliva.
Non occorre schiacciarle troppo altrimenti l’olio non scende fino al fondo del barattolo.
Per tenerle immerse nell’olio è di aiuto mettere in cima una o due foglie di alloro.
Dopo un giorno o due ti consiglio di controllare se sono ancora coperte di olio e, se necessario,  aggiungerne.
Non farti illusioni, con queste dosi non riempirai la tua dispensa senza glutine per tutto l’inverno, otterrai solo un paio di barattoli, da mezzo litro più o meno.
Resisti alla voglia di mangiarle subito perché hanno bisogno di restare sottolio per almeno un mese prima di essere pronte.

Barattoli pronti per la dispensa.
Barattoli pronti per la dispensa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa ricetta ha avuto un grande successo sui social,  per semplificare ho realizzato la foto-ricetta con la mia voce che spiega, la trovate qui

Short english translation:

EGGPLANTS  IN  OIL

My micro orchard, that I care  with love and effort, has produced a
lot of eggplant. In fact, when I bought the seedlings I asked for a different variety, the round light purple which is my favorite, anyway I decided to prepare eggplant in oil that is one of the best way for this variety.

Ingredients:

  • 2 kg eggplants,
  • salt,
  • 2 liters wine,
  • 250 apple cider vinegar,
  • 2 cloves of garlic,
  • pepper if you like,
  • red pepper,
  • Sicilian oregano,
  • a few bay leaves,
  • extra virgin olive oil.

I haven’t prepared them for years and I could not remember how to do,
but, fortunately, I found the old recipe.
The eggplants have to be peeled and cut into slices, put in a bowl, not in a
colander, salted, covered with some weight and left to marinate in their salted
vegetation water for a whole night.
The next morning, drain and rinse them, then squeeze with the hands and
then again in a cloth.
Put the wine with the vinegar on the fire, salt is not necessary of course, and
when it boils cook the eggplant, a few at a time, for a couple of minutes, drain
and leave to cool in the colander.
Somebody uses vinegar and water instead of wine and vinegar, but I have
learned this recipe by a peasant of Pantelleria, she used to say that the water
makes the mold or the rust.
In fact, I have only seen her drinking wine and span up to one hundred and two years.
The eggplants have to be squeezed again by hand and placed on dishes
or trays covered with paper towells.
Leave them for a whole day in a ventilated area, not in full sun as it is too
strong.
At this point you put the eggplants into jars adding here and there bits of
garlic, some grains of black pepper, chopped hot pepper,  pinches of
excellent oregano and cover them with excellent extra virgin olive oil.
It is not necessary to crush them too much otherwise the oil does not go
down to the bottom of the jar.
To help keep them immersed in oil, put on top of each jar one or two bay
leaves.
After a day or two you should check if they are still covered with oil,
or if it is necessary to add some.
With this dose you  will not fill the pantry for the winter, you’ll get only a couple
of cans, half-liter each more or less.
These eggplants have to remain in oil for at least one month before serving.


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