I fagiolini ‘stringhe’. Ancora un dono dell’estate.
Questi fagiolini sono molto popolari in Lucchesia, fanno parte dei miei ricordi di bambina e fin da allora ne sono ghiotta.
Chissà, forse ne avrai visti legati in mazzi al mercato e ti sarai chiesto che strana razza di verdura fosse e come poterla cucinare.
Come molti piatti della mia terra, si preparano con pochi ingredienti semplici, sono facili da cucinare assolutamente senza glutine e danno grande soddisfazione perché sono saporitissimi, niente a che vedere con i fagiolini comuni.
Da noi si chiamano ‘stringhe’ oppure ‘fagiolini serpenti’ per ovvi motivi di somiglianza.
Sono un prodotto dell’estate assolata. Ne esiste una variante leggermente più corta che si raccoglie in Luglio vicino alla festa di Sant’ Anna e che per questo viene chiamata ‘fagiolini di sant’ Anna’.
Prepararli è semplicissimo, comincia col togliere il picciolo e tagliali a metà, lavali bene e scottali per otto o dieci minuti in acqua bollente salata.
Mentre cuociono prepara una salsa di pomodoro: Fai un soffritto leggero con aglio olio e, se ti piace, peperoncino.
Appena il soffritto è dorato toglilo un attimo dal fuoco e aggiungi la polpa di pomodoro matura, basilico sminuzzato e sale.
Lascia cuocere senza coperchio per dieci o quindici minuti, la salsa deve asciugare.
Nel frattempo i fagiolini saranno scottati, ammorbiditi e scolati e puoi aggiungerli alla salsa di pomodoro e ultimare così la cottura.
Occorreranno altri dieci minuti a recipiente coperto e altrettanti a recipiente scoperto.
Si mangiano arrotolati sulla forchetta, come spaghetti.
Spaghetti si ma… senza glutine però!
Anche se è un piatto estivo lo apprezzerai al meglio accompagnato da un bicchiere di vino rosso, profumato e asciutto come un Bolgheri D.O.C.
o un rosso delle colline Lucchesi.
Short english translation:
The beans called ‘String’
These beans are very popular in Lucca, they belong to my childhood memories and since then I like them a lot.
Probably you have seen them at the market, collected in in bundles and you wondered what kind of strange vegetables they were and how to cook them.
Like many recipes of my land, they only need few simple ingredients, they are easy to cook and very tasty, nothing to do with the common green beans.
They are called ‘strings’ or ‘snakes green beans’ for obvious reasons of similarity.
They are a product of the sunny summer.
It is very easy to cook them: Just remove the stems and cut the beans in half, wash them and blanch for eight or ten minutes in boiling salted water.
In the meantime, you can prepare a tomato sauce: Lightly fry minced garlic in extra virgin olive oil, and add some red chili, if you like it.
As soon as the garlic is golden brown add the ripe tomato pulp, chopped basil and salt.
Let cook uncovered for ten or fifteen minutes, the sauce should dry.
Meanwhile, the beans are steamed, softened and drained, and you can add them to the tomato sauce and finish the cooking.
It will take another ten minutes with the lid and ten minutes more without.
You will roll them on the fork, like spaghetti.
You will appreciate them at best accompanied by a glass of a dry and fragrant red wine, like a Bolgheri rosso DOC or a ‘Rosso delle colline Lucchesi’ DOC.