
Praline di datteri e banana
Lo confesso: non sono capace di rinunciare a qualcosa di dolce a fine pasto.
Sarà carenza affettiva, dipendenza da zuccheri o forse un po’ di tutto questo, non intendo demonizzare questa mia
debolezza poiché credo che niente sia più nocivo delle privazioni quando si parla di alimentazione quotidiana.
Penso che la sensazione di appagamento che il sapore dolce trasmette ai miei neuroni, sia una cosa buona
ma so di dover mediare e non esagerare.
Per questo ho pensato a queste praline di datteri e banana, un peccato di gola privo di conseguenze, sempre senza eccedere, of course!
Praline di datteri e banana. Dosi per circa 40 praline:
30 datteri medjoul denocciolati;
9 fichi secchi;
1 banana matura;
3 cucchiai mandorle tritate;
2 cucchiai scorzette di arancio candite sminuzzate (facoltativo);
130 g riso soffiato tostato;
1 cucchiaio succo di limone;
1 pizzico di sale integrale;
semi di sesamo tostato, semi di papavero e farina di mandorle per rivestire le praline. qb;
pirottini di carta per praline.

Fai riposare per 2 ore i datteri e i fichi secchi in acqua acidulata con succo di limone.
Scolali, strizzali bene tra le mani e tritali nel mixer assieme alla banana.
Trasferisci il trito in una ciotola capace e aggiungi le mandorle tritate, le scorzette di arancia sminuzzate, il sale e,
con molta delicatezza mescolando dal basso in alto, il riso soffiato tostato.
Lascia riposare l’impasto in frigo per qualche ora prima di formare con le mani e con l’aiuto di un cucchiaino
delle palline grandi quanto una nocciola o una piccola noce.
Rivesti le praline rotolandole in una ciotola contenente semi di sesamo e papavero mescolati, oppure
farina di mandorle e accomodale nei pirottini di carta appoggiati su un vassoio in un solo strato.
Riponi in frigo il vassoio con le praline per almeno una notte prima di trasferirle in una scatola ermetica, più pratica,
ma abbi cura di frapporre un foglio di carta da forno sopra ogni strato per evitare di ammaccare le praline.
Solo zuccheri naturali per una delizia gratificante, da accompagnare a una tazza di tè profumato o a un piccolo calice
di Malvasia di Lipari o di Passito di Pantelleria.

Short english translation:
Pralines of dates and banana
I confess: I’m not able to give up something sweet after a meal.
It will be love deficiency, sugar addiction or maybe a bit of all this.
I do not intend to demonize my weakness because I believe that deprivations are really harmful when it concern
the everyday’s food habits.
I think the feeling of satisfaction and appeasement that a sweet thing transmits to my neurons, it’s a good thing
but I know I have to mediate and never overdo.
That’s the reason why I prepared these pralines of dates and banana, a sin without consequences, always without
excesses of course!
Pralines of dates and banana. Doses for about 40 pralines:
30 medjoul pitted dates;
9 dried figs;
1 ripe banana;
3 tablespoons chopped almonds;
2 tablespoons candied orange zests, chopped (optional);
130 g puffed rice;
1 tablespoon lemon juice;
1 pinch of whole salt;
sesame seeds, poppy seeds and almond flour to coat the pralines. qb;
praline paper cups.
Soak dates and dried figs in water acidulated with lemon juice, for two hours.
Drain them, squeeze them in your hands and chop them in the mixer along with the banana.
Transfer the mixture in a big bowl and add the chopped almonds and candied orange zests, salt and, very carefully,
stirring from the bottom up, the puffed rice.
Leave the mixture in the refrigerator for several hours, then form, with your hands and with the help of a teaspoon,
small spherical pralines the size of a hazelnut or a little walnutnut.
Roll the pralines in a bowl containing sesame and poppy seeds, or almond flour and put them into the paper cups
on a tray in a single layer.
Place the tray with the pralines in the fridge for at least one night before transferring them into an airtight box,
much more practical.
I suggest to place a sheet of parchment paper over each layer not to damage the pralines.
Only natural sugars for a rewarding delight, perhaps to accompany with a cup of scented tea or a small goblet
of dessert wine such as Malvasia di Lipari or Passito di Pantelleria.
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