mais

Ho letto recentemente su un’interessante rivista,(www.aamterranuova.it) un’intervista al dott. Ciro Vestita, noto nutrizionista e cultore del benessere. 

Il dott. Vestita, docente tra l’altro della scuola superiore sant’Anna di Pisa,spiega come negli anni ’70 si sia dato vita ad un grano nanizzato, chiamato Creso. Da questo grano nanizzato, superiore in glutine rispetto al grano tradizionale, del 12% circa,sono derivati frumenti ancora più ricchi di glutine.

L’alto tenore di glutine, riduce i costi della filiera produttiva di produzione e della
panificazione.

Molti specialisti attribuiscono l’aumento dei casi di celiachia proprio a queste alterazioni.
.
La celiachia non dà luogo a reazioni allergiche da shock anafilattico, ma opera i suoi danni silenziosamente,  nel tempo,  è quindi difficile individuarla e correre ai ripari.

Una riflessione, nemmeno tanto arguta, ci suggerisce che anche i non celiaci e i non intolleranti avranno grande beneficio se si proteggeranno dagli eccessi di glutine riducendo il consumo di alimenti che lo contengono.

Via libera per tutti quindi ai cereali privi di glutine, dal grano saraceno al mais, dal riso alla quinoa al miglio e ancora all’amaranto. Sono prodotti di altissimo pregio nutrizionale,ben diversi di sapore tra loro.

  • il miglio è ricco in acido silicico benefico per unghie e capelli,
  • il saraceno, oltre ad essere di facilissima digestione ha un’azione grandemente protettiva sui capillari,
  • il riso è un antinfiammatorio intestinale assai noto,
  • il mais, sia giallo che nero o violetto, contiene provitamina A e molti antiossidanti,
  • la quinoa e l’amaranto, meno noti,  sono grande fonte di proteine vegetali.

Impariamo quindi a cucinarli e ad apprezzarli senza mai considerarli un ripiego!

 


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